PCTO

I nuovi percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO)

La Legge n° 145/2018, relativa al “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (commi 784-787), ha apportato delle modifiche alla disciplina dei percorsi di alternanza scuola lavoro (ASL) introdotti dalla Legge n° 107/2015 ridenominandoli

“Percorsi per le Competenze Traversali e l’Orientamento” (PCTO)

attuati per una durata complessiva:

  • non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli Istituti professionali;
  • non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli Istituti tecnici;
  • non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei

Tutti gli studenti, sia del terzo che del quarto anno, sono coinvolti in questa nuova modalità a partire dall’a.s. 2019/2020.

MODIFICHE INTRODOTTE DALLA LEGGE DI BILANCIO 2019

I “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” intendono fornire ai giovani,
oltre alle conoscenze di base, quelle competenze necessarie ad inserirsi nel mercato del lavoro,
alternando le ore di studio a ore di formazione in aula e ore trascorse all’interno delle aziende, per
garantire loro esperienza “sul campo” e superare il gap “formativo” tra mondo del lavoro e mondo
accademico in termini di competenze e preparazione: uno scollamento che spesso caratterizza il
sistema italiano e rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il ciclo di studi.
Aprire il mondo della scuola al mondo esterno consente più in generale di trasformare il concetto di
apprendimento in attività permanente (lifelong learning, opportunità di crescita e lavoro lungo tutto
l’arco della vita), consegnando pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro.
Il percorso intende integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una
collaborazione produttiva tra i diversi ambiti, con la finalità di creare un luogo dedicato
all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente gli strumenti del
“mestiere” in modo responsabile e autonomo. Se per i giovani rappresenta un’opportunità di
crescita e di inserimento futuro nel mercato del lavoro, per le aziende si tratta di investire
strategicamente in capitale umano ma anche di accreditarsi come enti formativi.
Con la legge 107/2015, questo nuovo approccio alla didattica, rivolto a tutti gli studenti del secondo
biennio e dell’ultimo anno, prevede obbligatoriamente un percorso di orientamento utile ai ragazzi
nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio. Il periodo di percorso si
articola in 90 ore, da suddividersi negli ultimi tre anni del percorso scolastico e si realizza con
attività dentro la scuola o fuori dalla scuola.
Nel primo caso, si tratta di orientamento, incontri formativi con esperti esterni, insegnamenti di
istruzione generale in preparazione all’attività di stage. Le attività fuori dalla scuola riguardano lo
stage vero e proprio presso le strutture ospitanti. Sono previste diverse figure di operatori della
didattica: tutor aziendali, docenti che seguono l’attività didattica in aula, docenti-tutor incaricati del
rapporto con le strutture ospitanti/aziende ed eventuali consulenti esterni.
L’istituzione scolastica con la collaborazione del tutor esterno designato dalla struttura
ospitante/azienda valuta il percorso effettuato e provvede a certificare le competenze acquisite dagli
studenti nel percorso (sarà cura del docente-tutor interno predisporre quanto necessario per una
valutazione completa ed accurata).
Le competenze acquisite costituiscono credito e al termine del percorso, vengono rilasciati attestati
di frequenza, certificati di competenze e crediti.
I percorsi formativi sono resi possibili dalle istituzioni scolastiche, sulla base di apposite convezioni
stipulate con imprese, camere di commercio, industria, artigianato, commercio, agricoltura, terzo
settore che sono disposti a ospitare lo studente per il periodo dell’apprendimento. Affinché si
realizzi una convenzione, l’istituzione scolastica si impegna a fare un’attenta e accurata valutazione
del territorio in cui va ad inserirsi. Dopo questa fase di studio, le scuole individuano le realtà
produttive con le quali poter avviare collaborazioni concrete: queste assumeranno sia la forma di
accordi ad ampio raggio, a valenza pluriennale, sia di convenzioni operative per la concreta
realizzazione dei percorsi.

 

Diario di Bordo (documento obbligatorio da compilare a cura dello studente)